Alessandria Medica 01/2015 - La crisi economica ed i suoi riflessi sulle politiche per la salute

In tutti i paesi europei la crisi economica coincide con un ridimensionamento delle risorse economiche per la salute.

In Italia, stante un debito pubblico che supera i 2000 miliardi con 80 miliardi di interessi da pagare all'anno, ci è stato imposto di ridurre al 60% il rapporto debito /PIL in 20 anni (che significa rientrare di 46 miliardi di euro l'anno) che, non potendo essere recuperati attraverso una ripresa produttiva, ricadono sulle spalle di cittadini ed operatori.

In tutti i Paesi della UE sono state variamente adottate misure di contenimento della spesa come tagli al fabbisogno, leva fiscale locale, nuove imposte per la sicurezza sociale, aumento dei ticket sui farmaci, visite e accessi al pronto soccorso ed in Francia ticket sui ricoveri ospedalieri. E' poi stato attuato il congelamento delle retribuzioni, il controllo dei prezzi dei farmaci e dei dispositivi medici, la revisione delle tariffe pagate ai fornitori, il taglio dei posti letto, la revisione dei budget assegnati alle strutture. In Grecia la copertura universale del sistema sanitario è fortemente compromessa , mentre in Italia l'11% della popolazione ha dichiarato di avere rinunciato nel 2013 per problemi economici, pur avendone bisogno, ad almeno una prestazione sanitaria. (Amedeo Bianco, Consiglio Nazionale FNOMCeO, Roma 5-6 dicembre 2014)

 

Tutto ciò avviene in un contesto di debolezza strutturale del nostro Paese sia per un sistema produttivo in ginocchio che per una moneta debole perché non soggetta ad una governance politica istituzionale e in assenza di investitori stranieri.

Questa situazione impone mutamenti nei luoghi di assistenza e di cura, come la conversione dei piccoli ospedali in strutture assistenziali di bassa intensità sul territorio, la messa in rete degli altri presidi secondo principi di complessità funzionale, il potenziamento dei modelli gestionali delle cure primarie.

A tale proposito la  Regione Piemonte ha prodotto una deliberazione del 19 Novembre avente per titolo “Adeguamento della rete ospedaliera agli standard della legge 135/2012 e del Patto per la Salute 2014-2016 e linee di indirizzo per lo sviluppo della rete territoriale”

 

Comunicato stampa del Consiglio dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Alessandria del 16 dicembre 2014

Il Consiglio dell'Ordine, in questo contesto nazionale e locale,  esprime la propria preoccupazione per le ricadute che la crisi economica può avere sulla salute degli assistiti.

Il Consiglio invita tutte le parti in causa ad impegnarsi affinché i tecnici si confrontino con il massimo scrupolo per riuscire nel loro scopo, tutelando altresì la salute dei cittadini e salvaguardando efficienza e qualità dei servizi, anche attraverso un razionale adeguamento delle tecnologie. 

Questa grande sfida deve tener presente la peculiarità delle realtà provinciali come la nostra, rispetto alle realtà metropolitane.

L’Ordine ritiene di portare l'attenzione di tutti i protagonisti  sull'opportunità che la riorganizzazione della rete degli ospedali territoriali mantenga l'assistenza ospedaliera sul territorio, potenziandone l'attività e destinando allo scopo le necessarie risorse umane e strutturali, affinché  l'Azienda Ospedaliera Nazionale di Alessandria non venga sottoposta ad ulteriori pesanti carichi lavorativi.

In una situazione nella quale il nostro SSN è sempre uno dei migliori sistemi sanitari per risultati di cure, specialmente grazie all'impegno condotto in silenzio e con abnegazione dai medici e dagli altri operatori sanitari, l’Ordine segnala l'insorgenza di nuove situazioni di povertà sanitaria, con rinuncia alle cure da una parte di popolazione non in grado di pagare i ticket sanitari, perché non esente dalla partecipazione alla spesa.

Segnala la necessità di una rete territoriale che permetta di accogliere adeguatamente i pazienti dimessi dai ricoveri ospedalieri, e di una organizzazione territoriale che consenta un’assistenza domiciliare di supporto alle équipes di medicina generale onde frenare l'afflusso al Pronto Soccorso e l'invio improprio di prestazioni altrimenti risolvibili sul territorio

Alza l'attenzione delle Autorità competenti  alla tutela dei non autosufficienti in una situazione di nuova povertà che consente sempre meno il ricorso a badanti ed assistenza privata e nella sempre maggiore necessità di una idonea integrazione della parte sociale  e della componente sanitaria.

Ritiene si debbano meglio informare i cittadini circa l’attuale situazione economica nazionale e locale onde frenare, ove esso sia presente, l’improprio consumismo sanitario ed indurre una maggiore consapevolezza sulle aspettative di ciò che può essere loro concesso e non, svolgendo peraltro attività educativa sulla differenza tra il giusto diritto alla tutela della salute e l'impossibile diritto alla salute, anche con la massima attenzione all’appropriatezza nell’utilizzo dei servizi sanitari.

Propone attenzione nella tutela dell'equilibrio tra  il servizio pubblico e quello convenzionato/accreditato,  nell'ottica della diversificazione dell'offerta che spesso si riverbera positivamente sui cittadini.

Ritiene importante svolgere tutte le più adeguate azioni per la riduzione di accessi inutilmente complicati dai formalismi, la  riduzione della burocrazia e la ricerca di una corretta proporzione tra personale amministrativo e sanitario.

Il Consiglio dell’Ordine infine segnala la sempre più difficile situazione dei Medici costretti a lavorare in un ambiente difficile nel quale si trovano spesso davanti ad aspettative irrealistiche dei pazienti e ad un contenzioso giudiziario che trasforma la persona assistita in un potenziale cittadino ostile dal quale tutelarsi, Medici obbligati a gestire una sempre maggiore richiesta di salute sia soggettiva che oggettiva (anche per il progressivo invecchiamento della popolazione) a fronte di minori risorse con assistiti  non adeguatamente informati circa i limiti economici posti dallo Stato.

Alessandria, 16.12.2014

 P. IL CONSIGLIO
IL PRESIDENTE
Dott. Mauro Cappelletti

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